Chi era Maurizio Capuano?
UN BREVE TRATTO DI STRADA...
C'è un breve tratto di strada a Napoli, che va da via San Tommaso d'Aquino a via Stendhal, che porta il nome di Maurizio Capuano. Il passante non troppo frettoloso si domanda chi sia stato il personaggio indicato sulla targa e non trova risposta: una targa non è sufficiente a tenere viva la memoria, neanche di chi ha lasciato nel passato profonde impronte del suo ingegno.
Forse un busto può dire di più. Per oltre 50 anni, nell'atrio del palazzo della Società Meridionale d'Elettricità (poi nazionalizzata ed assorbita dall'E.N.E.L.) un busto di Maurizio Capuano, pregevole opera dello scultore calabrese Francesco Jerace, accoglieva i visitatori.
Recentemente, in occasione del definitivo trasferimento della S.M.E. a Milano, il busto è stato spostato nella sede dell'Associazione degli industriali della provincia di Napoli, per ricordare che Maurizio Capuano ne fu il fondatore nel 1917.
Ma non è per questo soltanto che la sua memoria dev'essere tramandata. Ripercorriamo brevemente le tappe significative della sua carriera nella quale campeggia la sua umanità prima che il suo ingegno.
Svolse la sua opera a cavallo di due secoli, XIX e XX, nel periodo di formazione dello stato nazionale italiano, quando in Europa già vi erano delle potenze costituite da secoli in stati nazionali: Francia, Germania, Inghilterra.
Lo Stato unitario era da fare e per recuperare le distanze dalle altre nazioni europee erano necessarie grandi imprese, grandi opere, grandi capitali, grandi uomini.
Maurizio Capuano ebbe l'intuito, il coraggio e l'intraprendenza di capire che era possibile produrre, trasportare e sfruttare a fini industriali l'energia elettrica.
Maurizio Capuano nacque a Napoli il 5 marzo 1865, si laureò in legge, ma i suoi interessi lo portarono giovanissimo ad occuparsi degli impianti d'illuminazione.
Fondò la Società Meridionale di Elettricità, dando vita al progetto di costruzione del primo impianto idroelettrico sul fiume Tusciano, sfidando la diffidenza di quanti non nutrivano fiducia sull'uso delle grandi masse di energia e sulle possibilità del loro trasporto a grandi distanze.
Seguirono gli impianti del Lete e, successivamente, quelli del Tanagro, dell'Aventino, del Matese e della Sila (del quale non vide il completamento).
Fu Presidente del Consiglio d'Amministrazione della Società per le Strade Ferrate Secondarie Meridionali, e sotto la sua presidenza fu completata l'elettrificazione dell'intera rete ferroviaria, che permise di ampliare i trasporti collegando tra loro e con Napoli i paesi attraversati dall'odierna Circumvesuviana.
Egli non conobbe soste nella quotidiana, non facile fatica, tra difficoltà, ostacoli finanziari e amarezze. Fu uomo schivo e coscienzioso, dotato di profonda umanità, teso costantemente alla ricerca di soluzioni che favorissero lo sviluppo industriale. Soprattutto per queste doti, che fanno di lui un pioniere, Egli merita di essere additato alle giovani generazioni.
E' con vivo dolore che il 12 agosto del 1925 il Direttore della Società S.F.S.M., Ivo Vanzi, partecipa al Personale l'avvenuta morte di Maurizio Capuano, esaltandone "doti di ingegno ed instancabile attività nel creare e dirigere innumerevoli imprese di civile progresso a vantaggio del nostro Paese".
Fu giusto riconoscimento quello di alcuni ferrovieri che, il 2 febbraio 1928 innanzi al Notaio Tozzi Giuseppe, dichiararono il voler costituire una Società Cooperativa di assistenza e prestiti fra il personale della Società per le Strade Ferrate Secondarie Meridionali, intitolandola "Cassa Maurizio Capuano", "per rendere doveroso omaggio alla memoria del Venerato Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società S.F.S.M. che tanto ingegno, attività ed affetto dedicò allo sviluppo dell'Azienda ed al benessere del personale".
Il Capuano aveva occupato una posizione preminente nell'industria elettrica e nella vita del Mezzogiorno, era stato dirigente delle maggiori aziende elettriche e delle più importanti industrie e banche italiane.
Intelligenza superiore e solida cultura furono le doti che gli fecero compiere opera cosi vasta; ma, al di là di esse, il segreto del successo di Maurizio Capuano va ricercato nella probità della coscienza, nella purezza degli intenti, nella serena obiettività dei giudizi, nello squisito spirito di umanità che lo resero sempre vicino anche ai più modesti.
Pasquale Rausa
[Napoli - 26 Gennaio 1999]